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Storia degli infissi: evoluzione di porte e finestre dalla civiltà mesopotamica ai giorni nostri.

Storia degli infissi: evoluzione di porte e finestre dalla civiltà mesopotamica ai giorni nostri.

Sono tantissimi i cambiamenti che hanno segnato la storia degli infissi nell’evoluzione umana. Una carrellata seppur parziale di eventi ed epoche significative aiuterà a comprendere l’importanza e le funzioni assolte da porte e finestre nello sviluppo della civiltà umana. Gli adattamenti sono stati notevolissimi, presentando enormi differenze tra un’epoca e l’altra  con aggiustamenti progressivi che rispecchiano i gusti, le tecnologie ma anche il livello dell’architettura in ciascun storico contesto analizzato. Parliamo di soluzioni diverse che spaziano dalle aperture molto limitate delle prime civiltà agli imponenti portoni medievali, fino alle moderne soluzioni di design che caratterizzano infissi e porte in epoche a noi molto più vicine. 

All’alba degli infissi: dalla Mesopotamia alla domus romana

Le prime testimonianze di infissi o di strutture architettoniche assimilabili vanno ricercate nelle civiltà mesopotamiche, dove le pelli animali fungevano da coperture, garantendo una forma seppur rudimentale di protezione dai fattori atmosferici esterni. La storia delle porte e delle finestre, quindi, inizia con forme di copertura molto rudimentali che non garantivano né riparo né sicurezza. Man mano che le forme abitative si resero stanziali l’uomo iniziò a costruire strutture più durevoli ricorrendo a materiali come il legno, la pietra, in grado di assicurare maggiore protezione rispetto ai pericoli esterni. 

Nella domus romana, gli infissi avevano un ruolo fondamentale sia dal punto di vista funzionale sia estetico. La luce in questo tipo di abitazione era l’elemento sul quale si basava l’intera architettura domestica insieme alla ventilazione. Sebbene si trattasse di strutture più piccole rispetto agli infissi dei giorni nostri riuscivano a catturare fasci di luce importanti, facendoli convergere verso l’atrio che rappresentava il fulcro della domus. In questa configurazione le finestre si presentavano con ante di legno dotate di tendaggi che aiutavano a modulare l’accesso della luce e dell’aria.

Le porte invece assumevano un’importanza simbolica molto più grande offrendosi ai visitatori in modo maestoso e di grande impatto visivo, costruite ricorrendo a legno massiccio, bronzo e altri materiali. Chiamato ianua, l’ingresso della domus mostrava il potere del suo proprietario ma anche la sua accoglienza. In alcune abitazioni erano presenti anche porte interne diversamente elaborate che servivano a separare gli spazi pubblici da quelli più privati come la zona notte o rispetto alle stanze dedicate alla servitù. È nella domus romana che compare il vetro anche se solo in alcune residenze patrizie dell’età imperiale.

Gli infissi nel Medioevo

Nel Medioevo, specie nelle abitazioni di principi e vassalli, le porte assunsero un significato ancora più forte come simboli di potere e strutture di protezione. Queste erano appositamente edificate per respingere attacchi esterni in un’epoca storica in cui l’ordine pubblico non era affatto garantito, se non all’interno delle mura e solo per la protezione del signore proprietario. Le finestre, invece, erano strutture di dimensioni molto ridotte, presenti solo in rari casi, più frequentemente osservabili nelle chiese e come feritoie nei castelli, che per motivi difensivi assumevano una forma specifica per proteggere le mura

Rinascimento degli infissi, luce e visibilità tra Seicento e Settecento 

Punto di svolta dell’evoluzione occidentale è il Rinascimento che dal punto di vista architettonico apre finalmente alla luce e alla ricerca di simmetrie. Le finestre assunsero dimensioni di gran lunga maggiori rispetto al passato e si arricchirono di elementi decorativi, mentre le porte iniziarono ad assumere un aspetto moderno con sperimentazioni in termini di ornamenti, ricorrendo ad intagli e bassorilievi che riflettevano il prestigio del palazzo e del suo proprietario.

Nel XVII secolo l’architettura degli infissi raggiunse vette impensabili fino a quel momento in termini di creatività, grazie all’intensa attività artistica e culturale di questa stagione della storia umana. La grandezza degli infissi corroborò ancora di più il senso di potere e di status dei chi viveva il palazzo che si manifestava attraverso la presenza di grandi finestre quasi sempre composte da cornici elaborate e scolpite che contenevano lastre di vetro. Questa soluzione accentuava la possibilità di raccogliere ampi fasci luminosi che riscaldavano e illuminavano le abitazioni del tempo. Le porte invece assunsero un valore estetico dominante, come espressione di bellezza, attraverso intagli e rifiniture in ferro battuto che rispecchiavano le evoluzioni nelle arti artigiane dell’epoca. 

Il secolo dei lumi si caratterizza per una maggiore affermazione del vetro che da materiale utilizzato nelle chiese e nei palazzi aristocratici comincia a diffondersi su scala molto più ampia anche per le finestre delle abitazioni comuni. Nel XVIII secolo l’affermazione delle conquiste scientifiche dell’illuminismo condusse ad una attenzione sulla luce, sia in senso metaforico sia letterale. Il ricorso sistematico al vetro, determinato anche dall’abbassamento del suo costo, creò le condizioni per migliorare la vivibilità in termini di luminosità, visibilità e riscaldamento degli spazi domestici. Appare dunque chiaro come la storia degli infissi sia strettamente legata alla storia del vetro. Nuove tecniche di lavorazione, come il vetro soffiato e il vetro a piastra, permisero la produzione di grandi vetrate, inimmaginabili fino a qualche tempo prima. 

Crebbe l’attenzione verso la progettazione delle finestre come connessione tra gli interni abitativi e il mondo esterno, lavorando sulle interazioni con gli elementi naturali, come luce e paesaggio.

La modernizzazione degli infissi nell’Ottocento

Il XIX si caratterizza come il secolo della modernizzazione, in primo luogo industriale ma anche abitativa, perché molte delle conquiste scientifiche dell’epoca, cominciavano ad avere ricadute positive non solo sui processi produttivi ma anche sugli stili di vita delle persone comuni. In particolare nel settore degli infissi, mentre prosegue l’ulteriore diffusione del vetro si affianca l’utilizzo dell’acciaio che consente di supportare carichi di peso maggiore e quindi anche porte e finestre di dimensioni più grandi e che si caratterizzano maggiormente in termini di sicurezza. 

Acciaio, ferro, vetro sono visibili ad esempio in alcune costruzioni iconiche del tempo, come stazioni ferroviarie e serre grandi e piccole. Porte e infissi in questo periodo escono dal monopolio della produzione artigianale e diventano oggetti di produzione industriale, finendo per diffondersi ancora di più anche nelle abitazioni meno aristocratiche. Una produzione industriale degli infissi che influì inevitabilmente anche sugli stili architettonici sempre più nuovi e vari e disposti ad adottare soluzioni alternative rispetto al passato. Il XIX secolo può quindi essere considerato un periodo di grande sperimentazione e innovazione architettonica molto visibile nella conformazione degli edifici di numerose grandi città storiche. 

Funzionalità, innovazione e sostenibilità le sfide degli infissi tra XX e XXI secolo

Il Novecento porta a compimento diverse rivoluzioni non soltanto sociali e politiche ma che investono anche gli stili di vita e la concezione stessa dell’abitare. I processi di modernizzazioni cominciati tra Settecento e Ottocento giungono a compimento nel XX secolo con la costruzione di una società di massa, incentrata sui consumi e sull’affermazione di uno stile di vita sempre più urbano. Sul versante degli infissi si aggiungono nuovi materiali come l’alluminio e il PVC affiancati dall’introduzione di tecniche produttive in grado di generare porte e finestre incredibilmente più leggere, resistenti e isolanti. Si affermò un design degli infissi sempre più imprescindibile per l’architettura moderna, orientato ad esigenze oramai consolidate come la funzionalità e l’estetica a cui si aggiunse già dalla seconda metà del Novecento anche la sostenibilità. 

Nel XXI secolo i primi accenni collegati all’idea che porte e infissi potessero giocare un ruolo nel riscaldamento dell’abitazione si affermarono come imperativi categorici all’interno di strategia sull’efficientamento energetico delle case private. Grazie alle conquiste del design e all’utilizzo di nuovi materiali si innescano non soltanto enormi successi in termini di prestazioni energetiche ottimali ma anche un comfort abitativo ed un’estetica sempre più ricercata. Si tratta di cambiamenti che rispecchiano l’evoluzione continua delle esigenze umane e lo sfruttamento delle conquiste tecnologiche per migliorare la qualità della vita. 

Breve elenco delle conquiste degli infissi nel XXI secolo

Materiali ecocompatibili e riciclabili

Tecnologie smart per il controllo a distanza della luce e del clima

Design minimalista e personalizzabile

Prestazioni energetiche ottimizzate

– Integrazione con sistemi di sicurezza avanzati

Tecnologie smart per l’apertura e chiusura a distanza di porte e finestre

Sfruttamento della luce esterna attraverso finestre personalizzate

Nusco: porte sul futuro e finestre sul mondo

Come visto da questa veloce carrellata storica che dall’antica Mesopotamia ci ha condotto fino ai nostri giorni, esiste una grande storia degli infissi, la cui evoluzione attraverso i secoli consente di apprezzare come è cambiata in meglio e come si è evoluta, la vita dell’uomo sul pianeta. Il miglioramento del proprio habitat ha reso possibile un uso razionale e sempre più sapiente della luce, dell’aria e del rapporto tutt’altro che semplice tra i luoghi dell’abitare e il mondo esterno. 

Un rapporto con il mondo esterno decisamente complesso che a cavallo tra il Novecento e il nuovo Millennio si è attestato sulla ricerca costante di soluzioni rispettose dell’ambiente e a tutela delle future generazioni che popoleranno il mondo. La crescente attenzione verso soluzioni in grado di contrastare i cambiamenti climatici e a tutela degli spazi verdi comincia proprio con gli infissi che sono il punto di contatto tra la vita privata e lo spazio esterno. 

È a cavallo tra il XX e il XXI secolo che nasce Nusco, oggi importante realtà internazionale nella produzione degli infissi. La sua origine risiede nel laboratorio artigianale del fondatore Mario Nusco che, forte di una consolidata tradizione familiare nella lavorazione del legno, muove i suoi primi passi da imprenditore, conducendo l’impresa da un approccio e una dimensione artigianale ad una industriale. Dalle porte in legno che aveva caratterizzato le produzioni artigianali, le lavorazioni industriali si aprono alla produzione di porte per interni e serramenti in genere. La crescente industrializzazione del gruppo, in termini di processi e di struttura ha condotto al raggiungimento di standard di altissimo livello nella produzione di porte per interni e serramenti in genere. Nel 1993 Nusco inizia il processo di internazionalizzazione fino alla nascita, nel 2001, della Nusco Porte SpA, e poi assume l’attuale denominazione Nusco S.p.A. nel 2011.



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